Recenti fatti di cronaca hanno portato alla luce, come il “rimborso” elettorale, non sia proprio un rimborso, bensì un notevole guadagno che ha permesso a tutti i partiti di accantonare un tesoro di decine di milioni di euro, nella maggior parte dei casi gestiti da poche persone e senza i dovuti controlli. Se cerchiamo la definizione di rimborso sul vocabolario, troveremo:
“Restituzione di denaro speso per interesse di altri o per un servizio non utilizzato; la somma rimborsata; anche, risarcimento di un danno”
Ora, non per fare populismo o per ribadire cose dette e ridette, ma per definirsi rimborso ci deve essere una qualche prova, documento, titolo, che permetta di determinare l’importo da rimborsare, sennò sarebbe un finanziamento, che grazie a uno dei tanti referendum (fintamente recepito dal legislatore) fu abrogato. Inoltre dalla stessa definizione si evince che si restituisce il denaro “speso” e pertanto i famosi 5€ forfait per voto non hanno alcuna giustificazione e allora perché funziona così? Qualcuno mi risponderebbe “così è l’Italia”, ma io non ci sto.
Credendo nella buona fede di tutti gli aderenti ai partiti che estranei ai fatti, o che a loro insaputa, erano possessori di cifre strabilianti, propongo una soluzione già prevista nel nostro ordinamento che gli permetterà di redimersi e sistemare l’incresciosa posizione del partito nei confronti della collettività; propongo di applicare l’articolo 2041¹ del codice civile, che sancisce:
“Chi senza giusta causa, si è arricchito a danno di un’altra persona è tenuto, nei limiti dell’arricchimento, a indennizzare quest’ultima della correlativa diminuzione patrimoniale”
Applicando per analogia e con un’interpretazione estensiva, potremmo far restituire allo stato, e quindi a noi cittadini, le somme che senza giusta causa i partiti hanno ricevuto, interpretando erroneamente la legge. Dovrebbero, semplicemente restituire il tesoretto, nei limiti dell’arricchimento, così da non pregiudicare l’esistenza stessa dei partiti, che avrebbero comunque quella parte di denaro necessaria al sostentamento e quindi l’effettivo rimborso previsto dalla legge.
Questa è solo una proposta, ma ritengo che tutti i partiti, soprattutto quelli che non esistono più, dovrebbero restituire alla collettività il denaro incassato; con i tempi che corrono, scusandoci della scarsa fiducia, non crediamo più ai progetti per la comunità che avrete intenzione di promuovere, pertanto vi chiediamo di restituirceli, al resto ci pensiamo noi.
Grazie della gentile attenzione,
Un cittadino qualunque.