Diciamo che io ho fatto questa scritta (in fondo all’articolo), per farla ho acquistato una bomboletta, successivamente come scritto sul muro qualcuno dovrà cancellarla, acquisterà del materiale e sarà pure pagato. Visto il gesto e la scritta insolita, anche alcuni giornali locali parleranno dell’accaduto muovendo ancora l’economia e suscitando un pensiero politico, ecco creato un indotto ed una ricchezza dal valore sicuramente maggiore di una bomboletta.
Mettiamo il caso vi sia un aumento dell’#IVA, io acquisterò comunque la mia bomboletta, ma per risparmiare, invece di scrivere quella frase, dipingerò artisticamente un più economico “fallo”, il quale richiederà meno materiale per rimuoverlo e sicuramente non susciterà la curiosità di alcun giornalista.
Alla fine di questa storia vorrei far capire ai vari ministri dell’economia che si sono susseguiti (e magari a quelli che verranno), che se andassero nella peggiore università d’Italia (Catania può andare bene) e chiedessero all’ultimo degli studenti ripetente (io sono disposto a rispondere) cosa ne pensa dell’aumento dell’IVA, questo ipotetico immeritevole-choosy-viziato-mammone studente, risponderebbe che sarebbe più utile far imbrattare tutti i muri delle città d’Italia piuttosto che aumentare l’IVA.
Probabilmente (ovvio che si) ci sono incentivi e spese che lo stato potrebbe effettuare in modo più logico, puntando all’efficienza, all’indotto, alla direzione politica o alla valorizzazione delle risorse già presenti nel territorio, sicuramente migliori di una massiccia invasione di writer, ma pare che che sedendosi su quelle belle poltrone rosse ci si dimentica degli studi fatti e si innalzi automaticamente un muro che separa dalla realtà questi politici, per questo vi voglio dare un consiglio; andate da quello studente a chiedere consiglio, che forse può salvare anche la vostra poltrona.
L’ultimo studente.
One thought to “Un consiglio dall’ultimo studente”
Grazie per questo articolo. Liberato Cattaneo