Te lo fai giorno dopo giorno il culo quadro, te lo fai con il sudore. Combatti, ogni giorno è una sfida, spesso non sai nemmeno per cosa stai lottando; un posto di lavoro, una situazione economica decente, una famiglia, appagamento, o forse per tutto questo insieme ad altri mille motivi, ma poi qualcosa scricchiola nei tuoi progetti, qualcosa ti fa rallentare, qualcosa che non ritieni giusto – peggio! – la ritieni normale. Così vai a lavoro e c’è gente che non capisci perché è lì, vai all’università e la gente si laurea senza fare niente, ti ritrovi a chiederti dove stai sbagliando, cosa c’è di sbagliato in te, sono le peggiori domande. Poi questi giovani senza esperienza, cosa vuoi che ne sappiano del mondo. Ma cosa ne sai tu del mondo! stronzo ammuffito da 50 anni di immobilismo e clientelismo, eh si, perché da me le aziende hanno gli appalti, da me le aziende sane devono svendersi, svenarsi, da me non c’è nessuno che dice no. Non pensavo di dover emigrare in una città con una criminalità organizzata più alta per poter incontrare chi dice no, chi dà speranza e opportunità ai giovani. Io voglio cogliere le mie opportunità, voglio fare le mie esperienze, costruirmi la mia strada, ma vorrei anche non dover dire no, perché quello dovrebbe essere un mondo che non esiste.